lunedì 13 dicembre 2010

Riflessioni sulle amicizie facebookiane

A distanza di quasi due anni da quando mi sono iscritto su facebook, mi sorge spontaneo fare alcune considerazioni.
Ho riflettuto su cosa fosse cambiato nella mia vita da quando utilizzo questo grande strumento che è il social network.
Ho riflettuto e pensato ai miei rapporti con un pò tutti i miei amici facebookiani e sono arrivato ad alcune conclusioni.
Anzitutto ho notato che chi vero amico o amica  lo era prima che mi iscrivessi lo è ancora oggi allo stesso modo, perchè l'amicizia è uno dei valori per me più importanti ed in cui credo davvero. C'è anche da dire che la mia definizione di amico si discosta molto dall'uso improprio ed inflazionato che di questa parola si fa sui social network.
Direi che sarebbe stato meglio chiamarli semplicemente contatti o meglio persone in contatto (per non farle sentire semplicemente dei numeri) e non amici quelli presenti su facebook.
C'è una seconda categoria, che definirei le persone in contatto lontane, potenzialmente amici anche loro, che sono tutte quelle splendide persone che faccialibro mi ha permesso di conoscere, e ce ne sono davvero tante, ho scoperto.
Oggi lo posso dire, mi sento sicuramente più ricco. Persone che abitano lontane da me e con le quali non è possibile vedersi, ma che mi hanno dato molto, con le quali mi sono confrontato e con le quali mai avrei pensato di avere tanto feeling.
Poi c'è una terza categoria, quella delle persone in contatto vicine, persone insomma delle mie parti, con le quali ci sono poche occasioni per un motivo o per l'altro di scambiare 2 chiacchiere e di interagire. Si tratta di persone che magari conoscevo poco già prima, ma di cui faccialibro mi ha permesso senz'altro di approfondire la conoscenza, in alcuni casi di apprezarne le qualità che prima non conoscevo ed in particolare di scoprirne alcune davvero meravigliose.
Infine, ahimè, c'è una quarta categoria. La definirei quella delle persone in contatto trasparenti. Quelle che se ci sono o non ci sono per me non cambia nulla, tra queste le due sottocategorie vicine e lontane. Le vicine, quelle delle mie parti che conoscevo anche prima, con le quali non c'è mai stato un particolare feeling nel mondo reale e continua a non essercene anche in quello virtuale, perchè purtroppo facebook i miracoli ancora non li fa, ed infine quelle lontane, persone conosciute direttamente sul web con le quali le occasioni di condivisione sono ridotte veramente al minimo,lontane anche mentalemente insomma oltre che geograficamente.
Concludendo, alla fine di questi 2 anni direi allora che sono contento e che il bilancio è nettamente positivo, perchè oggi posso dire di conoscere tante bellissime persone in più di quelle che conoscevo prima di iscrivermi. Grazie Facebook.

giovedì 18 novembre 2010

I problemi esistono o sono una creazione della nostra mente?riflessioni in un pomeriggio qualunque

Il 90% dei problemi che crediamo di avere infatti sono dei falsi problemi...dobbiamo ritenerci davvero fortunati invece, soprattutto quando godiamo di ottima salute, noi e le persone, amici e familiari, a cui teniamo di più...sono queste le cose davvero importanti...al resto meglio non pensarci troppo.
Ad esempio quelli che consideriamo problemi nel lavoro, o nello studio per i più giovani, e in cui ci imbattiamo giornalmente non sono altro che parte del nostro lavoro o del nostro ruolo di studenti.
Ogni lavoro, ogni percorso di studi scelto presenta le sue problematiche ma ogni ostacolo che si presenta va considerato come qualcosa da abbattere e da superare, un obiettivo da raggiungere, non deve mai diventare causa dei nostri mali esistenziali, è la prospettiva di come vediamo il problema che deve cambiare in noi.
Cosi pure quelli sentimentali sono sempre dei falsi problemi. Quando si sta bene insieme ad una persona tutto ciò è bellissimo. Quando non si riesce a stare bene dopo aver fatto ogni tentativo è necessario allontanarsi da quella persona...perchè secondo me non si deve a tutti i costi cercare di cambiare una persona affinchè si adatti meglio al nostro carattere, lo stare bene insieme deve essere qualcosa di spontaneo, naturale e voluto da entrambe le parti, altrimenti diventa un rapporto costruito, artificiale nel quale prima o poi qualcuno non riuscirà più a recitare la sua parte.
In ogni caso anche una storia d'amore che finisce non può essere considerata un problema. Credo che bisognerebbe lasciarsi andare un pò di piu alle proprie emozioni e seguire un pò di piu il proprio istinto.
E' dal soffocamento delle nostre emozioni che piuttosto nascono i problemi, che pertanto sono solo creati da noi stessi e su noi stessi. Bisognerebbe accettare un pò meglio quello che succede nella vita, magari pensando che potrebbe trattarsi di una svolta che migliorerà la nostra vita.
Pensate a quanto sarebbe piatta e noiosa una vita dove non succede mai nulla che possa suscitare in noi delle emozioni positive o negative che siano, credo che la noia sia peggiore di qualunque altra emozione negativa, perchè di solito ci porta a pensare troppo e quando pensiamo, purtroppo siamo portati a far evolvere i nostri pensieri verso la negatività.
Cosi l'amore non può essere considerato un problema, se deve arrivare arriva senza preavviso, nel campo dei sentimenti non si può certo decidere chi amare, a quello ci pensa il nostro cuore e tutto così verrà naturale, non c'è nemmeno bisogno di tanto impegno, anzi a volte il troppo fissarsi in qualcosa in campo sentimentale può essere controproducente...intanto ciò che è importante è dare il meglio di noi stessi ogni giorno, ogni ora, tutto il resto verrà da sè...

martedì 2 novembre 2010

Distrazione mediatica

Vi siete mai chiesti perchè ogni settimana i talk show e programmi di dibattito politico affrontano sempre gli stessi argomenti in fotocopia magari da due punti di vista opposti (destra e sinistra) ma comunque pur sempre argomenti "perfettamente inutili"? o ancora perchè i vari reality e programmi di intrattenimento ci presentino una realtà completamente lontana da quella vera? Si chiama distrazione mediatica per definire la quale riporto di seguito une delle migliori definizioni a riguardo del linguista Noam Chomsky:
"L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
 

Meglio allora non cadere nella trappola ed essere coscienti che tutto ciò che ci viene propinato in TV è pura finzione (nel caso dei reality e programmi di intrattenimento) o nel migliore dei casi si tratta di fatti lontani anni luce dai nostri veri problemi (nel caso dei talk-shaw politici sia di destra che di sinistra).
Io ormai credo solo nell'informazione "Fai da TE", fatta di letture di ogni tipo e non "omologate", tramite quotidiani, libri ed internet, con qualche rara eccezione di programmi televisivi da cui meglio per principio  tenersi alla larga indipendentemente che si tratti di programmi di destra o sinistra perchè tanto gli argomenti "inutili"  purtroppo sono sempre gli stessi....

Amori ideali e platonici o condivisioni reali?

Che l'amore eterno non esista ormai ce ne siamo fatti un pò tutti una ragione. Almeno, se per Amore con la A maiuscola si intende quell'insieme fatto di emozioni, passione, affetto, complicità, probabilmente tutte queste caratteristiche resistono all'interno di un rapporto di coppia solo per qualche anno. Dopo, capita sempre piu spesso al giorno d'oggi che, svanendo qualcuna di queste caratteristiche, il rapporto si disgreghi; nei casi piu gravi, di famiglia già formata, si arriva alla separazione.
Se viceversa si riesce sempre a trovare qualche motivo per condividere la propria vita, e di trovare sempre la complicità all'interno del rapporto di coppia, non solo quella fisica visto che è innegabile che la bellezza fisica è destinata a perdersi con l'avanzare dell'età, ma anche e soprattutto quella mentale, probabilmente allora un rapporto di coppia potrà durare per sempre.
Ci sono poi quegli amori che potremmo definire "idealmente platonici", perchè sono quegli amori che non hanno mai conosciuto l'incontro fisico e il lato passionale di un rapporto; ma che per intensità di emozioni che si ci regala a vicenda potrebbero anche questi rimanere eterni. Capita di innamorarsi di persone che corrispondono in tutto e per tutto a quelle che abbiamo sempre sognato di avere accanto a noi per sempre ma che per un motivo o per l'altro sono persone con cui non riusciremo mai a condividere nulla, perchè troppi ostacoli, mentali e materiali, si frappongono fra di noi, ma che comunque ci rimarranno sempre nel cuore.

mercoledì 13 ottobre 2010

La Televisione è solo un'illusione


Arriva l'autunno, il tempo fuori è sempre più grigio. Le serate le vorrei dedicare a guardare un pò di più la TV. Su RAI3 c'è Ballarò, si parla della villa del cognato di Tulliani, resisto mezz'ora, poi inizio a pensare a quante famiglie in Italia non arrivano a fine mese e inizio il mio nervoso zapping alla ricerca di qualcosa di più interesante.
La sera dopo non ho intenzione di guardare la Tele, ma fuori piove e dopo aver letto qualche capitolo di un libro cedo alla tentazione e decido di sintonizzare su RAIUNO, dove va in onda "L'Ultima Parola", altro programma di dibattito politico. Si parla del caso Tulliani/Fini, resisto 15 minuti, poi inizio a pensare ai veri problemi del paese, alla mancanza di lavoro, alla crisi economica, alle sempre più numerose famiglie che non arrivano a fine mese e decidio ancora una volta di spegnere la TV. L'indomani solito discorso, stavolta però vado sul sicuro. Decido di scegliere Bruno Vespa ed il suo Porta a Porta. L'argomento è guarda caso la casetta di Montecarlo di certo Tulliani, cognato di Fini.Ci rinuncio.
Ma ecco finalmente il Giovedi sera, arriva Santoro col suo Annozero. Inizio a guardare qualche servizio, l'inizio sembra incoraggiante, ci sono in collegamento degli operai in cassa integrazione come centinaia di migliaia in tutta Italia, ognuno di loro rappresenta una famiglia con dei bambini, milioni di persone con un futuro incerto insomma e che domani non sapranno cosa raccontare ai loro figli. Finalmente si parla dei problemi reali del Paese. Si ritorna in studio, si ricomincia a parlare della casa di Tulliani il cognato di Fini. Nooooo!!! esclamo tra me e me, non è possibile, era solo uno specchio per le allodole!!!.
Cioè, adesso mi chiedo, i 5 milioni presunti telespettatori di Annozero sono davvero più interessati alle vicende del cognatuncolo di Fini piuttosto che al dramma di migliaia di famiglie italiane e ad una eventuale discussione sulle possibili soluzioni di tale dramma?...non ci posso credere e per protesta spengo la TV e ritorno al mio libro, almeno mi consente per qualche minuto di allontanarmi da questa triste realtà.
Triste realtà davvero la Tv italiana, gli esperti di Audience sostengono che una casetta a Montecarlo che potrebbe essere del cognato del Presidente della Camera, un giornalista che si prende gioco della Marcegaglia, o il caso di un'escort o un trans che vanno con un politico che conta siano di gran lunga più interessanti di un serio dibattito propositivo tra le parti politiche sui reali problemi del paese.
L'unica cosa che mi è piaciuta tra tutte le sciocchezze demagogiche  che ho sentito dire ultimamente, l'ha detta proprio quel furbacchione di Beppe Grillo, grande coinvolgitore di masse, ma che purtroppo cade anche lui nella trappola del protagonismo fine a se stesso ed al proprio arricchimento, pertanto persona poco credibile come tutti gli altri, è che la politica vada rifondata da zero. Non è più un problema di Destra e Sinistra, qui bisogna andare oltre, qui ci vuole gente con le palle, gente preparata, gente che risolve i problemi e che sia capace di discutere costruttivamente piuttosto che alimentare odio e invidia tra le partio che pensi solo ai propri interessi o al partito di turno da fondare per superare il 4%.
Illudiamoci allora in questa Utopia del cambiamento. Almeno le illusioni come i sogni nessuno ce li può togliere e ci aiutano ad andare avanti e a credere che un cambiamento sia possibile al di la di una facile rassegnazione.